Il controllo - A.G.D. Como ODV - Associazione di aiuto ai giovani diabetici -





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Il controllo

Argomenti trattati > Il Diabete > Come si cura

I controlli

Controlli domiciliari giornalieri

Il controllo quotidiano del livello degli zuccheri nel sangue, permette al malato di diabete di conoscere se la quantità di insulina somministrata è stata sufficiente o se invece va aumentata o diminuita.
Questo è lo scopo primario dei controlli. Le unità di insulina, infatti, vengono di volta in volta stabilite in base all'andamento dei precedenti controlli effettuati.
Permette poi di farsi un'idea sull'andamento generale, mantenendo un diario aggiornato con tutti i controlli effettuati.
Fino agli anni '70, i controlli si limitavano praticamente solo alla glicosuria; verificato poi che la soglia oltre la quale si verifica glicosuria, era troppo alta (provocando situazioni di iperglicemia persistente e quindi andando incontro alle complicanze a occhi e reni in particolare), tale metodo venne presto scartato.
In accompagnamento ai controlli della glicosuria, grazie alla diffusione sul mercato di apparecchi per il controllo della glicemia sempre più sofisticati, semplici da usare, poco invasivi ed economici, oggi si tende ad effettuare sempre più frequenti controlli dello zucchero presente nel sangue.
La quantità ideale di controlli giornalieri, per realizzare una regolazione perfetta sulla somministrazione dell'insulina, dovrebbe essere in linea teorica infinita, cioè dovrebbero essere monitorato in modo continuo il livello del glucosio nel sangue.
Visto che questo non è possibile, anche se si stanno studiando tecnologie che si avvicinano a questo risultato, bisogna eseguire il maggior numero di controlli possibile: ogni volta che si urina per la gicosuria ed almeno 3-4 volte al giorno per la glicemia. Gli orari più indicativi per tali controlli sono:

Prima dei pasti: la glicemia ci dice se la dose somministrata prima del pasto precedente era corretta, se ci conviene iniziare subito a pranzare (ipoglicemia) o se ci conviene aspettare più del solito (iperglicemia); la glicosuria ci da' un'idea dell'andamento medio (bisogna considerare che spesso tale media è riferita non solo alle ore immediatamente precedenti, ma anche a quelle un po' più lontane: a pranzo per il mattino e parte della notte);
Due ore dopo i pasti: ci dice se la dose somministrata prima del pasto precedente era corretta, e se abbiamo bisogno di una piccola integrazione o merenda (ipoglicemia); per quanto riguarda la glicosuria vale quanto detto sopra;
A sera inoltrata, prima dell'iniezione della notte: ancor più che dirci se la dose di prima di cena andava bene, ci può aiutare ad andare a letto tranquilli, sapendo di poter evitare eventuali ipoglicemie notturne. Infatti, se la glicemia risultasse troppo bassa (sotto i 120-140 mg/dl) potremmo mangiare qualcosa prima di coricarci, qualcosa che venga assorbito con una sufficiente lentezza da garantirci gli zuccheri necessari a notte inoltrata; un altro sistema è di ridurre la dose di insulina di 2 unità se la glicemia è compresa tra 100 e 140, o di 4 unità se la glicemia è compresa tra 70 e 100; al di sotto è comunque consigliato mangiare qualcosa.
Prima di attività agonistiche sportive di un certo impegno: ci serve per controllare se c'è bisogno di un'integrazione di zuccheri prima dell'inizio dello sforzo o se, al contrario, bisogna integrare l'insulina (nei casi di iperglicemia).

tratto da  http://www.progettodiabete.org

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